Un ex-voto

Navigante commosso, genuflesso
ai piedi della Vergine Maria
con le tue membra stanche,
Quanti colpi di mare
dovette prendere la tua vita
per così poche palanche.
Sopra quell' onde
che sembrano montagne
anche la neve paria di vedere
poiché d'aspetto reale
niente avean d' umano
e niente avean per essere tale.
A casa non c'erano
più lacrime amare,
ne occhi per poter piangere in pace
L'idrovora della disperazione
più potente di tromba di mare
l' imbrifero lago avea prosciugato
Ricordo gli scritti dal capo del mondo,
dove non nascean viole,
ne pettirosso sostava sul ramo,
come in questa lettera
che credevi fosse l'ultima tua,
non mancava mai la scritta " vi amo "
Incosciente Vulcania
che non credevi fossi per te
l' ultimo canto delle balene
e volevi continuar a giocar ancor
da fanciullo e far capriole
sull' onde, col tuo ventre disteso
solo l' astro del cielo poté tanto
affinché non giungesse la tua ora,
qualcuno dall'alto aveva compreso
Doveva essere smisurata
la tua mano Madonna,
per sostenere simil peso
poiché l' altra da sempre
sostiene il tuo frutto
vicino al tuo seno.
Madre immacolata apparsa
sopra l'ultima nuvola sperduta
il navigante ringrazia : per grazia ricevuta

Giuliano Carro
ex voto

Trascrizione di un ex voto nel Santuario di Nostra Signora di Reggio a Vernazza

(Photo by Charlie Firth on Unsplash)

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