Due giorni dedicati al mare, però di asfalto, su cui abbiamo percorso quasi 900 mg in poco più di 48 ore, arsi dal sole dei piazzali a ridosso dei marina dell’alto Adriatico.
Abbiamo deciso di dare un senso diverso alla vita, di non saltare più da una barca all’altra grazie ai noleggi, ma di fare una scelta di vita diversa, ed è proprio per questo che siamo in viaggio: abbiamo deciso di ritornare ad essere armatori.
È più facile andare per mare, lì so cosa scegliere, sempre e comunque. E anche quando sbaglio, so rimediare e proseguire la giusta rotta. Qui è diverso: ogni barca che vediamo ci racconta qualcosa di sé, si intrecciano sogni diversi e nuovi progetti si aprono nella nostra mente. Ma un Ketch non diventerà mai uno sloop, né un chiglia lunga si comporterà mai come una pinna 🤣.
Intanto lascio che l’istinto raccolga le sensazioni. Verrà il momento della scelta. Come in mare, salpo quando mi sento pronto, senza curarmi d’altro anche adesso troverò il momento giusto per scegliere.
Le barche hanno un anima e rispecchiano le persone che si sono prese cura di loro: ed è così, grazie anche all’onestà ed alla sincerità di Romano, il suo precedente comandante, le emozioni più intense arrivano da Allegria un vecchio Bavaria 46 holiday 😊, la prima barca che abbiamo visto in questo nostro peregrinare.
Era pronta per navigare, sono bastate le pulizie ed alcuni acquisti per renderla più sicura e confortevole. Prima uscita alla Barcolana ad Ottobre, poi un paio di uscite con amici piemontesi e veneti, un uscita in solitaria, tre settimane tra Natale e Capodanno. Navigazione per lo più notturna, manovre a vela in porto come ci piace fare.
Il traguardo delle prime 1000 miglia insieme l’abbiamo raggiunto e abbondantemente superato navigando, tra Jesolo, Venezia, Trieste e Croazia, tutti i weekend di Gennaio e Febbraio alla scoperta di un mare e le sue coste per me nuovi.
Una partenza col botto, e poi… il fermo per ‘sto virus del Covid. Ma non sarà per sempre!!!
Velasottosopra 