Il Comandante

Andrea Benzi

La storia è lunga 

Può partire dagli avi armatori e comandanti di bastimenti o dal concepimento in pieno oceano tra i due tropici.

Sballottato tra carrette del mare e transatlantici sin dalla nascita ho avuto la fortuna di vivere indifferentemente tra marinai e ufficiali di Marina, nei saloni di  prima classe e nelle cucine, sul ponte di comando e in sala macchine.

E quando ero a terra la mia casa erano gli scogli di Vernazza e la lancetta a remi del nonno.

Alla barca a vela sono arrivato tardi, sui 22 anni, con un corso patente alla Lega Navale di Sestri Ponente condotto da Mario Mainelli, l’uomo ed il marinaio, che mi ha insegnato ad andare in vela.

Non sono più sceso. 

La prima barca è stata uno Stag 29, Minola II, con cui abbiamo navigato in Tirreno settentrionale. Era un’altra epoca, gli strumenti erano il log, la bussola e l’orologio; un serbatoio d’acqua da 60 litri, wc chimico, un fuoco ed una lampada a gas erano il nostro armamentario sotto coperta.

La seconda barca, Madda III, arriva alla fine degli anni ottanta ed è una barca celebre: il gattone. Il V-Cat 38 progetto di Andrea Valicelli ha nove posti letto, wc marino, 400 litri d’acqua, frigo e cucina.

Negli anni si arricchisce di una nuova randa steccata, GPS, radio SSB, autopilota e tender con fuoribordo.

Navighiamo negli arcipelaghi italiani sino ad Ustica macinando migliaia di miglia in ogni stagione.

Gli anni novanta sono gli anni delle traversate atlantiche su un Westerly 37, su un Jeanneau di 16 metri e su un Ketch monotipo  di 24 metri.

Nel nuovo secolo tanti noleggi e la scoperta di altri due mondi, quello del lago e quello dei catamarani per arrivare ad una scelta di vita con Allegria un Bavaria 46 H del 1997.

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